Multistars: la Storia delle Multiple in Lombardia

Multistars: la Storia delle Multiple in Lombardia

Tra 15 giorni, sabato 27 e domenica 28 aprile, il centro sportivo “Gabre Gabric” di Brescia ospiterà la 37esima edizione del Multistars, il meeting internazionale di prove multiple organizzato dall’ASD Club 10+7 di Gianni e Barbara Lombardi: sarà la prima prova outdoor del World Athletics Tour Gold per i cosiddetti “combined events”, decathlon ed eptathlon. In questa news ripercorriamo i sette lustri abbondanti di storia di una manifestazione nata nel 1988 con un’edizione inaugurale proprio a Brescia.

UOMINI - Nel passato della manifestazione hanno gareggiato autentici totem del decathlon: gli atleti partecipanti al Multistars nella storia del meeting hanno messo assieme qualcosa con due ori, tre argenti e cinque bronzi ai Giochi Olimpici (più un oro e un bronzo ai Giochi Paralimpici), sei ori, tre argenti e quattro bronzi ai Mondiali all’apertocinque ori, due argenti e sette bronzi ai Mondiali indoor e 88 medaglie complessive tra Campionati e Giochi continentali. Su tutti citiamo tre atleti della Cecoslovacchia/Repubblica Ceca (a seconda del periodo storico del Multistars cui ci riferiamo): Gianni Lombardi, parlando di loro, rende bene l’idea dicendo come «il meno forte di loro abbia vinto l’oro olimpico». Il curriculum meno pingue è probabilmente di Robert Zmelik, re del Multistars in ben tre occasioni (1991, 1992 e 1996) con un picco di 8297 punti: in carriera, proprio nel 1992, Zmelik vanta il titolo olimpico di Barcellona 1992, i Giochi passati (anche) alla storia per l’uscita di scena del favoritissimo Dan O’Brian già ai Trials USA, oltre al titolo iridato indoor di eptathlon di Parigi 1997. Poi ci sono i due riferimenti mondiali tra i “Supermen” a cavallo del millennio: Roman Sebrle e Tomas Dvorak. A differenza di Zmelik nessuno dei due ha mai vinto il decathlon del Multistars nonostante cinque partecipazioni complessive: una perla che manca a palmares stellari. Partiamo da Dvorak, un terzo posto (1993) quale miglior risultato nel meeting gardesano: il bronzo ai Giochi di Atlanta 1996, tre titoli mondiali di fila (1997, 1999 e 2001), l’oro europeo in sala 2000 e il record mondiale portato nel decathlon a meno sei dalla barriera dei 9000 (8994) nel 1999. Il primo ad andare oltre 9000 è poi proprio Sebrle, che nel 2000 approda a quota 9026: a Sydney, nei Giochi, sarà argento, salendo poi di un gradino per trionfare ad Atene 2004; nel suo palmares anche un agognato oro iridato outdoor (dopo due argenti) a Osaka 2007, i trionfi europei 2002 e 2006 e, in sala, due titoli mondiali e altrettanti europei (ma a Desenzano non andrà mai oltre il quinto posto del 1996).  È forse destino che i primatisti del mondo non trionfino al Multistars: dall’albo d’oro manca infatti anche l’attuale primatista mondiale, il francese Kevin Mayer, 9126 punti nel 2018 e in tasca due argenti olimpici (Rio e Tokyo), il titolo iridato di Eugene 2022 e un oro mondiale e tre europei nell’eptathlon in sala ma purtroppo anche due ritiri a Firenze tra 2014 e 2016.

Il primatista di successi al Multistars è proprio Zmelik con tre vittorie: a quota due stazionano l'estone Indrek Kaseorg (1995 e 2001), l’ucraino Oleksandr Yurkov (1998 e 1999), il formidabile kazako Dmitriy Karpov (2003 e 2012 in una carriera in cui si è messo al collo quattro bronzi di grande spessore: nei decathlon dei Giochi di Atene 2004 e dei Mondiali 2003 e 2007 e nell’eptathlon indoor dei Mondiali 2008), lo statunitense Jake Arnold (2009 e 2010) e il norvegese Martin Roe (2018 e 2021). Il primato del Multistars è recentissimo ed è rappresentato dagli 8482 punti, il miglior punteggio mai realizzato sul suolo italiano, ottenuti dall’estone Karel Tilga per vincere l’edizione 2023 siglando anche il minimo per i Giochi Olimpici di Parigi: per lui 11.16 (100m), 7.66 (lungo), 16.19 (peso), 2.07 (alto), 48.71 (400m), 14.85 (110m ostacoli), 45.46 (disco), 4.75 (asta), 64.05 (giavellotto) e 4:21.91 (1500m). L’unico successo azzurro è del 1997, quando Beniamino Poserina con 8069 punti accoppiò alla maglia tricolore una vittoria internazionale di grande prestigio.

DONNE - Anche tra le donne il Multistars annovera nella propria storia due campionesse olimpiche tra le partecipanti nei sette lustri di storia, entrambe britanniche: Denise Lewis e Jessica Ennis. Per Lewis si trattò di una presenza fugace: la campionessa olimpica di Sydney 2000 prese parte al Multistars 1989 a Brescia quando di anni ne aveva solo 16: per lei un 18esimo posto finale con 4969 punti, un breve paragrafo di una carriera che l’avrebbe portata, oltre al trionfo nei Giochi australiani, al bronzo alle Olimpiadi di Atlanta 1996, a due argenti mondiali (Atene 1997 e Siviglia 1999) e all’oro europeo di Budapest 1998. Under 18 era pure Ennis nel giorno del debutto al Multistars: correva l’anno 2003, si gareggiava a Desenzano del Garda. Jessica chiuse 13esima per salire di un gradino (12esima) nel 2004 e terminare quarta nel 2005 da junior: il meglio doveva però ovviamente ancora venire. Il nome di Ennis (Foto Colombo/FIDAL in home) compare infatti due volte nell’albo d’oro del Multistars femminile: nel 2007 con un successo fissato con 6388 punti e nel 2009 con i 6587 punti (frutto di 12.98 sui 100m ostacoli, 1.90 in alto, 13.19 nel peso, 23.49 sui 200m, 6.16 nel lungo, 42.70 nel giavellotto e 2:09.88 negli 800m) che sono ancora attualmente il primato del meeting.  Si può dire che da Desenzano sia partita l’ascesa a livello mondiale dell’eptatleta di Sheffield, arrivata al titolo iridato sempre nel 2009 a Berlino, cui sarebbero seguiti altri due trionfi mondiali all’aperto (Daegu 2011 e Berlino 2015, con un oro nel pentathlon indoor a Doha 2010), la vittoria agli Europei 2010 e soprattutto le due medaglie olimpiche, l’oro di Londra 2012 che ne ha fatto un’icona sportiva in patria e l’argento di Rio 2016. Tra le grandi britanniche dell’eptathlon dal Multistars sono passate il doppio bronzo olimpico (2004 e 2008) Kelly SothertonMorgan Lake (vincitrice a Firenze nel 2014) e la campionessa del mondo 2019 e 2023 Katarina Johnson Thompson. Come Ennis altre tre eptatlete hanno vinto due volte il Multistars, la russa Irina Vostrikova (1995 e 1998), la kazaka Svetlana Kazanina (2000 e 2001) e la francese Marie Collonville (2004 e 2008). Il primato di successi è però di tre vittorie ed è co-detenuto dalla ghanese Margaret Simpson, una delle più grandi interpreti africane delle prove multiple (per lei un bronzo ai Mondiali 2005 e le vittorie nel meeting bresciano nel 2003, 2005 e 2011), e dalla romena Liliana Nastase, prima sempre a Brescia per tre anni di fila (1990, 1991 e 1992). Se Simpson ha partecipato al meeting in ben nove edizioni, Nastase ha un legame molto forte con la terra in cui è germogliato il Multistars: otto partecipazioni con sei podi complessivi (due secondi e un terzo posto oltre ai tre successi), un picco da 6565 punti nell’edizione del 1992 (solo Ennis 17 anni dopo avrebbe fatto meglio) e un’esperienza in Italia che la vide allenarsi per diversi anni a Roè Volciano, in provincia di Brescia, agli ordini di Gianni Lombardi (che la ospitò per parte del periodo “italiano”) vestendo pure la maglia di Snam e Atletica Brescia 1950. Una “gardesana” d’adozione che sempre nel 1992 arrivò a 6619 punti, tuttora primato di Romania, per giungere quarta ai Giochi di Barcellona: nel suo palmares pure un argento iridato nell’eptathlon outdoor (Tokyo 1991) e due ori “pesanti” nel pentathlon indoor tra gli Europei di Genova 1992 e i Mondiali 1993.

Dall’eptathlon del Multistars, in 36 edizioni (35 disputate: nel 2020 l’annullamento della 33esima edizione causa pandemia), sono transitati, a livello di palmares individuali, quattro ori, sette argenti e sette bronzi ai Giochi Olimpicisei ori, sette argenti e 13 bronzi ai Mondiali outdoornove ori, 12 argenti e due bronzi ai Mondiali indoor e oltre 100 medaglie tra Campionati e Giochi dei singoli continenti: non tutte però ottenute nell’eptathlon o nel pentathlon. La belga Tia Hellebaut a Desenzano del Garda fu quarta nel 2003 e sesta nel 2004: ai Giochi di Pechino 2008 vinse invece il salto in alto con 2.05, battendo a parità di misura Blanka Vlasic nella finale olimpica forse più bella nella storia della specialità. Sempre a proposito di salto in alto, Antonietta Di Martino vanta in carriera un argento e due bronzi mondiali: il suo percorso atletico iniziò però nelle prove multiple, con una partecipazione al Multistars nel 2002 quando superò nella propria specialità prediletta 1.91, tuttora seconda cifra tecnica di sempre nel meeting nel salto in alto dopo l’1.95 di Jessica Ennis. Chi non conosce Dafne Schippers? L’olandese, classe 1992, vanta due titoli iridati (2015 e 2017) e l’argento olimpico di Rio 2016 sui 200 metri, ma nell’eptathlon fu anche bronzo iridato nel 2013 a Mosca: a Desenzano gareggiò nel 2010, quando fu quarta al primo anno Juniores. Al Multistars 2012 fu 18esima la britannica Katy Marchant: quattro anni dopo sarebbe arrivata al bronzo olimpico…nella velocità del ciclismo su pista. Due sono le atlete italiane ad aver centrato il successo nel meeting bresciano: Karin Periginelli nel 1996 e Gertrud Bacher nel 1999, in quest’ultimo caso con i 6185 punti del record italiano ancora in vigore. 

SEDI - La prestigiosa riunione atletica internazionale vede la luce a Brescia, nel 1988, e celebra quali vincitori due Paesi che oggi non esistono più: la Jugoslavia del vincitore del decathlon Sasa Karan e la Germania Ovest della regina dell’eptathlon Christine Hoss. Altri tempi, un altro mondo: il Muro di Berlino era ancora in piedi, anche se si era ormai agli sgoccioli del “secolo breve”. L’anno successivo, sempre a Brescia, il Multistars diventa un quadrangolare: l’Italia sfida Cuba, Spagna e Gran Bretagna. Sono i britannici a fare man bassa di successi individuali con il decatleta Alex Kruger e l’eptatleta Kim Hagger. Il Multistars piace: agli atleti e alle atlete, ma anche agli appassionati di atletica (appassionati che, quando si parli di prove multiple, trovano forse miglior definizione quali “cultori”). La manifestazione sbarca nel calendario della EAA (oggi European Athletics) nel 1993 per approdare sei anni dopo nell’alveo dei circuiti della IAAF (oggi World Athletics), prima a livello “World Combined Events Challenge” e poi Permit. Nel frattempo (è il 1995) il Multistars muove a Desenzano, in riva al Garda. Lo stadio Tre Stelle diventa “casa” del Multistars: in 18 edizioni tra il 1995 e il 2012 manca solo una volta, nel 2005, quando va in scena a Salò, sempre in provincia di Brescia, per il rifacimento del manto desenzanese. È in questi anni che un giovanissimo Marcell Jacobs scopre l’atletica leggera: nel 2009, sempre al Tre Stelle, prenderà parte al proprio primo Campionato Italiano giungendo quinto nel lungo tra i Cadetti. A proposito di tricolori, un inciso: per due volte il Multistars è Campionato Italiano Assoluto di decathlon ed eptathlon, nel 1994 a Brescia (successi di Beniamino Poserina e Karin Periginelli) e nel 1997 a Desenzano (titoli ancora a Poserina e a Gertrud Bacher).

Dal 2013 la rassegna si sposta allo stadio Ridolfi di Firenze, dove vive sei edizioni molto intense prima di spostarsi nel 2019 a Lana (Bolzano), altra località storicamente legata alle prove multiple: sono tre le edizioni previste in Alto Adige, ma solo due vanno in scena (2019 e 2021) a causa dell’annullamento per la pandemia del Multistars 2020. Nel 2022 il ritorno in Toscana, a Grosseto: il preludio del rientro sul Garda, nel 2023, a Desenzano, prima del “ritorno alle origini” del 2024 a Brescia, nella città teatro delle prime sette edizioni ma anche nel nuovo stadio Gabre Gabric del quartiere SanPolino.

Cesare Rizzi

FOTO qui sotto dall'archivio del Multistars: in home Tomas Dvorak (secondo da sinistra) e Roman Sebrle (primo da destra) con Gianni Lombardi (primo da sinistra) e il decatleta gardesano Oscar Roberti (terzo da sinistra). 

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