Montagna: Mayr e Kiriago al Top nel Fletta Trail

Montagna: Mayr e Kiriago al Top nel Fletta Trail

Andrea Mayr fa il bis dopo il trionfo al PizTri Vertical, Philemon Kiriago e Michael Saoli regalano al Kenya una doppietta. Il Fletta Trail di Malonno (Brescia), classica camuna del mountain running internazionale a completare il weekend del Memorial Bianchi come sempre “griffato” Unione Sportiva Malonno, è territorio “di caccia” delle stelle straniere.

Per l’austriaca Mayr la vittoria in campo femminile, al termine di 21 km con 1100 metri di dislivello, vale  un “uno-due” inedito al femminile nella storia del Memorial Bianchi: anche al maschile in realtà l’unica accoppiata PiziTri Vertical-Fletta Trail porta la firma di Petro Mamu nel 2016. La regina dei vertical domina anche la domenica su distanza decisamente più lunga: inarrestabile la sua azione verso il GPM di Narcos per chiudere poi al traguardo in 1h39:52. Alle sue spalle eccellente è il secondo posto della due volte mamma Sara Bottarelli (FreeZone), che nel finale recupera addirittura un minuto e 20 secondi sulla scatenata Mayr per tagliare il traguardo in 1h44:22. Graditissima sorpresa in terza piazza con l’under 23 Arianna Dentis (Atl. Saluzzo), 1h47:27: dietro di lei quarta piazza (1h48:02) per Elisa Sortini (Atl. Alta Valtellina) penalizzata da una caduta. Per completare la top five si va oltre il quarto d’ora di ritardo dalla vincitrice con la ceca Lucie Marsanova (1h55:51). Nella top ten ci sono solo altre due italiane: Beatrice Bianchi (La Recastello Radici Group) sesta (1h57:42) e Umberta Magno (US Malonno) decima (2h12:18).

In campo maschile Kiriago (già secondo al PizTri Vertical) e Saoli provano a mettere subito le cose in chiaro già al GPM di Tedda: Kiriago se ne va nel primo tratto in discesa, con Saoli che viene ripreso dal britannico Chris Richards, il quale a propria volta stacca Luca Merli (SA Valchiese), autore di una prima parte di gara di coraggio e personalità.  La gara però non è finita: sempre in discesa è stavolta Saoli a tornare sul connazionale battistrada. Decisivi i 3km finali, con Kiriago in trionfo in Piazza della Repubblica in 1h26:31, quasi un minuto prima di Saoli (1h27:27). Gli inseguitori non sono però lontani: Richards è terzo in 1h29:15 per precedere in un serrato epilogo i due migliori italiani, Marco Moletto (Atl. Saluzzo) quarto (1h29:22) er autore di una grande rimonta e Merli quinto in 1h29:32. In top ten in chiave italiana anche Marco Filosi (SA Valchiese) settimo (1h33:00), “l’hombre vertical”  Henri Aymonod (US Malonno) nono (1h33:29) e Iacopo Brasi (La Recastello Radici Group) decimo (1h33:55).

Cesare Rizzi

NELLA FOTO di Marco Gulberti il podio femminile.

 

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

Phil Kiriago - Finalmente ho dimostrato di non essere un numero due! Questa vittoria mi fa davvero piacere soprattutto perché arrivata in una gara così importante. Ho dato tutto nella prima parte e poi era mia intenzione controllare e non caricare troppo le gambe nella discesa, ma quando Michael è rientrato ho capito che il lavoro non era ancora finito ed allora mi sono rimesso sotto. Se posso tentare il record? Penso di sì, ci rivedremo ancora Malonno!

Andrea Mayr - Felicissima, soprattutto perché finalmente la discesa del Fletta Trail è finita! (ride, ndr). Non potevo chiedere di più a me stessa dopo ieri e soprattutto non posso dimenticare che ormai il downhill è uscito dal mio vocabolario e  dai miei allenamenti. Dallo scorso anno l’unico allenamento lungo di corsa che ho fatto è stato il Trofeo Nasego, poi davvero più nulla. Rispetto allo scorso anno oggi si scivolava di meno, avevo sensazione di maggiore sicurezza, ma penso sia stato in salita che ho costruito questo crono.

Arianna Dentis - Il mio primo FlettaTrail terminato sul podio, quasi non ci credo, già ieri non ci credevo alla presentazione, di poterne anche solo far parte. Sono soddisfatta di come sono stata nella gara, soprattutto mentalmente. Nel finale Elisa (Sortini) ha avuto qualche problema ed è anche caduta, mi ha fatto segno di andare e adesso sono qui, non mi sembra vero.

Luca Merli - Non è finita come speravo e sognavo, inutile negarlo. Ma non do colpa alla pressione, che quest’anno comunque avevo rispetto agli anni passati dove recitavo la parte della sorpresa. Ad un certo punto mi sono sentito sull’orlo del fuori giri ed allora ho alzato il piede leggermente. Non sono del tutto deluso perché so di aver dato tutto, ma con Malonno il conto rimane aperto, tornerò e lo farò per provare a vincere.

Chris Richards - Che gara, che emozioni, che pubblico! Un’atmosfera ed un livello di competizione superlativi. Sono partito in controllo e devo dire che mi attendevo la sfuriata dei keniani. Mi sono detto “stai calmo”, poi però non c’è più stato spazio per la tattica. Nella parte centrale ho fatto un bel forcing ma ho dosato male i rifornimenti e non pensavo di arrivare cosi in debito di energie. Forse un gel mi avrebbe salvato ma l’analisi pre gara mi aveva suggerito di non portarmelo. Ho sbagliato, perché sul corribile Saoli mi continuava ad andare via. Mi sono decisamente divertito, qui è vero Mountain Running.